#mesemissioMario
Mica difficile, SENTIRSI piccolo, semplice, umile, nascosto.
In qualche giornata, in qualche momento, con qualche atmosfera giusta che aiuti un po’, magari.
Solo che, assai rapidamente, quei pochi ” qualche” spariscono, e uno viene risucchiato vorticosamente al centro di se stesso.
Dove ritrova tutto l’armamentario dell’amor proprio, della rivendicazione dei suoi meriti, dell’autoconsiderazione, delle più o meno legittime aspirazioni, delle inossidabili ambizioni, delle vanità: ben sepolte ma onnipresenti.
Il difficile, la questione vera, sta nel ” DIVENTARE ” piccolo, semplice, umile, nascosto.
Richiede una battaglia mai finita, la coscienza di non potercela mai fare -da soli -, il coraggio di ammettere la paura e il fallimento quotidiano, la caparbietà di volerci riprovare ogni giorno daccapo.
Tutto questo salta fuori con semplicità e quasi con violenza, per il fatto di essere svelato alla propria anima e alla propria mente senza nessun filtro e nessunissima giustificazione, dalle pagine del “Diario di un Uomo felice”.
Il consolante, e il drammatico, della faccenda, è che riguarda tutti.
Ha riguardato Mario, nel pieno del vigore e della potenza della sua età. Riguarda me, bianco e a terra come l’uomo della immagine del post.
Il combattimento aspetta tutti, e non presta attenzione alla data di nascita: né fisica, né spirituale.
“Diventare come un altro Gesù Eucarestia: piccolo, semplice, umile, nascosto, a disposizione di tutti…“
b. Mario Borzaga OMI (24.07.56)