VOI, CHI DITE CHE IO SIA?

Potrebbe essere un'immagine in bianco e nero raffigurante una o più persone e barba

#memissionMario

Un bel giorno, Gesù spara questa domanda a bruciapelo ai suoi, dopo averli prima assai più generalmente interrogati su cosa “la gente” pensasse di lui.

Non c’è che dire: “la gente” è sempre una bella zattera di salvataggio, quando uno non si vuole sbilanciare troppo e non vuole compromettersi individualmente. Un comodo soggetto indistinto e senza volto, a cui si puo’ tranquillamente far finta di non appartenere, prendendone tacitamente le distanze.

Ma Gesù conosce bene i suoi polli: e dopo quella domanda buttata lì, sulle generali, affonda il colpo e li stana da quel pochissimo impegnativo ” sentito dire”.

“Disse loro: «MA VOI, chi dite che io sia?».

Ohi, che male, quel MA.

E quel MA VOI, che significa: ma TU, ma NOI.

Ma IO.

Buio sugli altri, ciascuno di noi acchiappato per un braccio e tirato in primo piano, messo al centro della scena, un faretto ben acceso e puntato in faccia, una domanda ineludibile a quattr’occhi.Un faccia a faccia scomoduccio, poche storie.

Bene, tutto questo prologhino per dire che , giunti alla fine di questo #mesemissionMario, siamo noi a finire interrogati dalla faccia vagamente scanzonata di Mario che ci guarda da una delle sue non molte foto e ci pone, obbligatoriamente la domanda: MA VOI, chi dite che io sia?

Perché conosciuto Mario, tutto si puo’ fare, fuorché gli indifferenti.

Ciao a tutti, alla prossima.

IL DIARIO PERDUTO E RITROVATO

Un monumento al libro perduto e ritrovato - L'Osservatore Romano

#mesemissionMario.

Intendiamoci: questo monumento, cui si riferisce l’immagine, si trova a #SanPietroburgo: si tratta di una scultura dedicata ” al libro perduto,e ritrovato “. Nulla a che fare e a che vedere dunque, con #MarioBorzaga e il suo Diario….

Però, anche quel benedetto ( in senso letterale e tecnico) volume borzaghiano ha conosciuto le sue vicissitudini, e, in qualcuno dei suoi quaderni originari, è andato avanti indietro per il globo, da #SanGiorgioCanavese, a #Trento, al #Laos; poi è stato riconsegnato ai familiari di Mario dopo la sua scomparsa; in seguito – come racconta la paziente e tenacissima #LuciaBorzaga – trascritto con un lavorone pazzesco, e a un certo punto, smarrito, e poi, fortunosamente, ritrovato. Infine, pubblicato e arrivato fino a noi.

Le parole scritte da un uomo possono darci molto della persona. In ogni modo, ci dicono molto. Se quelle sono parole di un Diario, poi, ancora di più: se è un Diario lungo, analitico, particolareggiato, SONO quella persona. Se il Diario infine è un diario spirituale, di quella persona sono il ritratto autentico, certificato e senza intermediari. Se poi, come nel caso di Mario, la persona stessa scompare, come inghiottita dalla terra in cui è lui andato a disseminarsi e in cui altri hanno ritenuto di farlo fuor ( sbagliando non sapevano quanto!!!) , quel Diario resta la voce viva, vibrante, fresca, indistruttibile che noi tutti abbiamo letto, iniziato a conoscere, amato e fatto amare.

Il #DiarioDiUnUomoFelice, perduto e ritrovato, non è solo simbolo e metafora di Mario, scomparso nella foresta e riapparso sugli altari : è Mario stesso che ci parla, mai stanco, della conquista tribolata della sua felicità.

Un abbraccio e tanta gratitudine a Lucia.

cfr: https://www.yumpu.com/…/una-storia-travagliata-il…

MIssioni Omi

L’Osservatore Romano

PAOLO E MARIO: UNA MISSIONE SOLO AGLI INIZI

#mesemissionMario

.Lo confesso: anche io, che ho iniziato – quasi per gioco – a notare e a raccontare le tracce nascoste ed inattese che legano la figura e la spiritualità di Mario a tanti, tanti alti “ganci” sparpagliati attraverso i posti, i tempi e le persone più differenti, sono rimasto sorpreso e emozionato nell’imbattermi in questo “incrocio” di cui non ero a conoscenza.

Andiamo con ordine. Appena pochi mesi fa, a fine agosto 2021, l’ #Afghanistan sta consumando i giorni più amari della sua tragedia, e riempie le cronache e i telegiornali. Non fa eccezione ALETEIA, che è una pubblicazione di notizie e informazioni cattolica online lanciata nel 2013. Il progetto è nato con sei lingue, inglese, spagnolo, francese, italiano, portoghese e arabo. L’origine del nome è la parola alétheia, che significa verità o rivelazione in filosofia.

Ora, nella versione inglese- Aleteia English – il giorno 21 agosto 2021 compare il seguente articolo, di cui condivido qui la traduzione ( il testo originale è linkato al fondo del post):

” SANTI DA PREGARE PER L’AFGHANISTAN”

-Questi santi uomini e queste donne conoscono l’agonia di una regione destabilizzata.-

Ogni canale è pieno di immagini di afgani in cerca di aiuto, disperati per dover lasciare il proprio paese o che cercano di restare. Le notizie parlano più e più volte di città cadute in mano ai talebani, di vendetta operata su coloro che si erano opposti a loro. E mentre stiamo seduti a guardare con orrore, la maggior parte di noi può fare ben poco.Ma possiamo pregare. Possiamo pregare soprattutto attraverso l’intercessione di santi che hanno vissuto l’agonia di una regione destabilizzata, alcuni che hanno anche sperimentato la violenza di rappresaglia a seguito dell’intervento militare degli Stati Uniti. Preghiamo incessantemente per il popolo afgano, supplicando (per intercessione di questi santi) che si salvi.”

Segue un elenco dettagliato di questi santi da pregare, e, al terzo posto, ecco chi viene indicato:

” Beato #PaulThojXyooj (1941-1960, pronunciato Tao Shiong): era un catechista Hmong che viveva in Laos durante la guerra civile laotiana, in cui gli Stati Uniti sostenevano segretamente il governo reale contro le forze comuniste. Quando Xyooj e il beato #MarioBorzaga (un sacerdote italiano) erano in viaggio, Xyooj ha avvertito p. Borzaga della presenza dei guerriglieri, ma p. Borzaga ha insistito sul fatto che sarebbero stati al sicuro, dal momento che non era americano. Ma sembrò uno di loro, ai guerriglieri comunisti laotiani che incontrarano, e Xyooj era chiaramente Hmong (un popolo che lavorava con l’esercito americano). I due missionari furono catturati. Sebbene a Xyooj sia stata offerta la sua libertà, ha scelto di rimanere con p. Borzaga e furono martirizzati insieme.”

Proprio così: due missionari sconosciuti, fatti fuori nell’anonimato, fatti sparire e mai più trovati, certamente due fra chissà quanti altri ammazzati in quegli anni e destinati agli occhi dei loro uccisori a essere inghiottiti nell’oblio e nella firesta laotiana, sono oggi più vivi, attivi, operanti che mai, tanto da essere “lanciati” sullo sfondo di una crisi politica, sociale e umanitaria INTERNAZIONALE, ed essere segnalati come ” santi da pregare” particolarmente e segnatamente in relazione ad essa…

Solo per la cronaca: la sola pagina Facebook di Aleteia English ha 438.000 followers circa.

Paolo e Mario sono solo ALL’ INIZIO della loro missione universale.

https://aleteia.org/…/21/saints-to-pray-for-afghanistan/

SANDRA E MARIO, DIETRO QUELLA PORTA ACCANTO

 #mesemissionMario

La Beata Sandra Sabattini è freschissima di proclamazione, ma già un paio d’anni fa era “collega” in pectore di Mario, con cui compariva nella Mostra “Santi della porta accanto” di cui abbiamo qui già parlato varie volte.

Il bello ( bellissimo) di quella mostra stava nel mostrare il volto normale e alla portata di chiunque della santità giovane. Il triste (obbiettivamente triste, nonostante lo squarcio sul destino di gloria eterna) era il fatto di trovarsi di fronte a una carrellata di splendidi ragazzi e ragazze, magnifici, ma tutti morti nel fiore degli anni, nel verde più smagliante della vita.Una mostra che, per questo fatto stesso, dimostrava la via possibile e creativa verso una santità giovane e piena di forza ed entusiasmo, e al contempo materializzava in modo plastico all’occhio del visitatore quanto dura e senza sconti fosse stata la parabola percorsa da questi nostri amici che ciascuno di noi avrebbe voluto incontrare e godersi: “in presenza” e non solo in spirito.

Sandra compariva nella sezione “SANTITA’ NEL QUOTIDIANO”:

“Dio vuole che i giovani abbiano una missione. La missione dei giovani è essere profeti e per essere profeti devono “sporcarsi i piedi per le strade”, stare in mezzo agli altri giovani bisognosi di senso della vita e aiutarli, farsi portatori di speranza e discontinuità rispetto agli adulti. Essere missionari, nel senso lato della parola, permette di osservare il mondo con occhi nuovi, non più da turisti della vita, ma da protagonisti” (#PapaFrancesco- Dio è giovane, Conversazione con Thomas Leoncini, Piemme 2018 )

MARIO compariva nella sezione “MARTIRI DELLA MISSIONE”:

“”Cari giovani, il Signore ha bisogno di voi! Anche oggi chiama ciascuno di voi a seguirlo nella sua Chiesa e ad essere missionari. Cari giovani, il Signore oggi vi chiama! Non al mucchio! A te, a te, a te, a ciascuno. Non lasciate che altri siano protagonisti del cambiamento! Voi siete quelli che hanno il futuro! A voi chiedo anche di essere protagonisti di questo cambiamento.Vi chiedo di essere costruttori del mondo, di mettervi al lavoro per un mondo migliore. Cari giovani, per favore, non “guardate dal balcone” la vita, immergetevi in essa come ha fatto Gesù”(#PapaFrancesco – Giornata Mondiale della Gioventù – Rio de Janeiro, 27 luglio 2013)

Fa bene al cuore e alla mente, e scioglie quel fondo di tristezza umanissima di cui non bisogna vergognarsi in alcun modo, constatare che SANDRA e MARIO si sono sentiti interpellati di persona ( A te! A te!); si sono abbondantemente sporcati i piedi per le loro strade, senza alcuna paura dello sporco; hanno incarnato speranza e discontinuità; han disdegnato il ruolo di turisti delle loro vite, puntando a quello di protagonisti di primo piano; non si sono mai limitati a guardare dal balcone le loro storie, ma ci si sono immersi completamente; sono stati di quelli che hanno avuto il futuro nelle loro mani a tal punto da capire che si trattava di un Futuro infinitamente più pieno, complesso e completo quello in cui si stavano impegnando fin dai loro giorni, normali come i nostri.

Dietro quella porta, che è poi quella accanto alla nostra, vicinissima, SANDRA e MARIO hanno realizzato la missione della santità: che è poi quella di essere veri uomini e vere donne, fino in fondo, secondo il progetto di Dio.

Guarda anche : https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/sandra-sabattini-la-fidanzata-beata-beatificazione-rimini?fbclid=IwAR24msYC2ylsKc_u9TGnAU_1CKROo9F2E02w34dYbu1aKwRSvFnSKFz_4g0

Guarda anche : https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2021-10/beatificazione-sabattini-rimini-don-benzi-semeraro.html?fbclid=IwAR0on-zlqzQcM6SRPuTYPu4-99jy3Emx8_dJqumpBY89Lwoc2_-CT5aW-x4

MARIO, PINO, PAOLO : MISSION IS POSSIBLE.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 4 persone, persone in piedi e il seguente testo "Chiamati ad essere testimoni come don Pino Puglisi, P. Mario Borzaga Missionario OMI ed il catechista Paolo Xijoj"

#mesemissionMario

Bisogna cercare di seguire la nostra vocazione, il nostro progetto d’amore.” ( Don Pino Puglisi )

Ho compreso la mia vocazione: essere un uomo felice nell’intento di identificarmi con Cristo crocifisso“( Mario Borzaga)

Non possiamo mai considerarci seduti al capolinea, già arrivati. Si riparte ogni volta. Dobbiamo avere umiltà, coscienza di avere accolto l’invito del Signore, camminare, poi presentare quanto è stato costruito per poter dire: sì, ho fatto del mio meglio“. ( Beato Padre Pino Puglisi )

Noi missionari siamo fatti così: il partire è una normalità; andare una necessità, domani le strade saranno le nostre case; se saremo costretti ad ancorarci in una casa la trasformeremo in una strada: a Dio”. “Solo tu. o Gesù, sai quanti passi faremo ancora nel mondo”.( Beato Mario Borzaga OMI )

Ogni persona è unica e irripetibile, e questo vale anche per i santi. Non sono fatti certo con lo stampino.

Piccoli capolavori viventi di umanità completa, prima di lasciarsi progressivamente incendiare da un fuoco che li consuma e li “cristicizza“, sono difficilmente omologabili e uniformabili. Possiamo tranquillamente dire che la santità- e pure il martirio- sono tanti e diversi quanti sono coloro che li vivono.

A maggior ragione colpisce, commuove e sbalordisce ritrovare in contesti storicamente, geograficamente e umanamente lontanissimi, echi di una stessa sensibilità e, soprattutto, di una stessa consapevolezza.

“Dio li fa e poi li accoppia”, dice il vecchio adagio. Falso, naturalmente: Dio li fa e noi, semmai, li possiamo accoppiare.

E vengono fuori delle accoppiate ( e non solo ) da paura.

#MarioBorzaga, #PinoPuglisi, #PaoloXijoi.

ps.

L’immagine è tratta dalla locandina dell’incontro ” VEGLIA DI PREGHIERAPER I MISSIONARI MARTIRI MERCOLEDÌ 25 MAGGIO, ORE 21.00 – CATTEDRALE DI PALERMO ” del 2016, a cura della Arcidiocesi di Palermo e alla presenza dell’arcivescovo mons. #CorradoLorefice. Cfr: http://www.diocesipa.it/…/2016-Locandina-Chiamati-ad…

FARSI PROSSIMO.

#mesemissionMario.

Tra pochi giorni la collana delle opere del cardinale CARLO MARIA MARTINI si arricchirà del sesto volume: “Farsi prossimo”, in libreria dal 27 ottobre.

Martini conosceva bene il rischio della parola carità: “Non pochi pensano subito a qualche atto di umana compassione, o a tirar fuori qualcosa dal portafoglio, o a gesti e attitudini poco efficaci a cambiare davvero la storia.

Ecco: direi che MARIO ha evitato radicalmente questo rischio, imboccando da subito – da subitissimo- una strada che nulla aveva a che fare né con il ” qualche”, né con il “qualcosa”, orientandosi piuttosto decisamente sulla modalità TUTTO ( Dirsi tutto, darsi tutto, no?).

Per lui acquistano valore, ante litteram, queste altre parole del Cardinal Martini : “L’amore del Padre, che mette nei nostri cuori lo Spirito Santo, ci muove, malgrado tutto, a chiederci sempre: che cosa potrei fare per amare di più, per perdonare di più, per capire di più, per accogliere di più?

MARIO e CARLO MARIA la loro scelta l’hanno fatta.

Ora il problema è mio: farmi prossimo, o farmi lontano?. Domanda secca.

cfr: https://www.facebook.com/LibriBompiani/posts/10159977632379767

MARIO: ovvero LA PREGHIERA CHE SA AFFERRARE.

Nessuna descrizione della foto disponibile.

#mesemissionMario

…Anche noi mettiamo nella preghiera “la nostra propria storia: le ferite, le umiliazioni, i sogni infranti, gli errori, i rimorsi”: facciamo oggi noi questa preghiera. E chiediamoci: “Come va la mia preghiera?”. Ognuno di noi si domandi: “Come va la mia preghiera?” È preghiera coraggiosa, ha l’insistenza buona di quella di Bartimeo, SA ” AFFERRARE” IL SIGNORE CHE PASSA, oppure si accontenta di fargli un salutino formale ogni tanto, quando mi ricordo? Queste preghiere tiepide, che non aiutano niente… E poi: la mia preghiera è “sostanziosa”, mette a nudo il cuore davanti al Signore? Gli porto la storia e i volti della mia vita? Oppure è anemica, superficiale, fatta di rituali senza affetto e senza cuore?

(Papa Francesco, Angelus domenica 24 ottobre 2021).

No: nessun salutino formale, nulla di tiepido, in Mario.

GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE

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#mesemissionmario

.”Quando sperimentiamo la forza dell’amore di Dio, quando riconosciamo la sua presenza di Padre nella nostra vita personale e comunitaria, NON POSSIAMO FARE A MENO di annunciare e condividere ciò che abbiamo visto e ascoltato».

Lo scrive #PapaFrancesco nel suo messaggio per la giornata missionaria mondiale che viene celebrata oggi. E aggiunge:

Contemplare la loro testimonianza missionaria” – quanto viene bene con MARIO BORZAGA , ndr–” ci sprona a essere coraggiosi e a pregare con insistenza “il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe” (Lc 10,2); infatti siamo consapevoli che la vocazione alla missione non è una cosa del passato o un ricordo romantico di altri tempi. Oggi, Gesù ha bisogno di cuori che siano capaci di vivere la vocazione come una vera storia d’amore – un “romanzo d’ amore,” direbbe #PaoloDamosso nel caso di Mario. ndr – “che li faccia andare alle periferie del mondo e diventare messaggeri e strumenti di compassione. Ed è una chiamata che Egli rivolge a tutti, seppure non nello stesso modo».

Una Santa Messa vine celebrata i a Sant’Antonio, nella sua Trento, in ricordo di Mario, OGGI: cuore e centro del #mesemissionMario.

P.S. Se sono chiamato anche io ( come tutti ), c’è da chiedere con ogni forza a Maro che mi dia una mano a rispondere, una buona volta.

Cfr: https://www.vatican.va/…/papa-francesco_20210106…

https://www.edizionisanpaolo.it/…/romanzo-d-amore.aspx

BIGLIETTI DA VISITA E CANTIERI

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#mesemissionMario

“Umile”?

“Sentirsi” e “diventare” umile ?

Non servono grandi ragionamenti in materia. C’è una regoletta empirica, una cartina di tornasole che non mente mai.

Io posso, A PAROLE, proclamare ai quattro venti la mia bambasciaggine, il mio non saper fare nulla.

MA se è qualcun altro a dirmelo, a farmelo notare, a provarlo, quale offesa incresciosa! Quale schiaffo in piena faccia! Che inaccettabile oltraggio!!!

Il che significa, molto banalmente: sono pieno di me come un uovo sodo, e la mia ” modestia” asserita non è che una furbatina, una ilteriore medaglia che mi punto da solo sul bavero del mio egone.

Ecco quel dice MARIO, pane al pane, come suo solito:

Umiltà ci vuole, oltre al non saper fare, mi tocca pure subire le osservazioni degli altri che s’accorgono che io non so fare.”

( 08.03.60)

Decisamente, l’umiltà non è una qualifica che posso stamparmi sul biglietto da visita spirituale;, piuttosto un cantiere di lavoro sempre aperto, mai finito, e che non finirà mai, dovessi pure campare quanto Matusalemme.

Perché l’amor proprio non ha minimamente età.